Complice la crisi, si moltiplicano gli appelli alla sobrietà. Ma questa non ha niente a che vedere con quella dei Gruppi di Acquisto Solidale. Meglio chiamarla taccagneria.

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Eccoci qua: arriva la crisi, e si iniziano a vedere gli appelli alla sobrietà. Questa volta è l’Adiconsum a presentare un Vademecum di sopravvivenza, e il pretesto è, udite udite, l’aumento dell’Iva al 21%.

Una serie di suggerimenti che vanno a coprire un po’ tutti i settori della vita, dall’alimentazione ai trasporti il tutto apparentemente verso il recupero della sobrietà. In realtà, lo sappiamo bene, molto spesso questi appelli incitano solo alla taccagneria, nonostante i bei concetti enunciati nell’introduzione (“recupero e di riciclo, attenzione per l’ambiente, recupero della sobrietà, cambiare i modelli di consumo, andare verso un consumo ecologico ed eticamente orientato, maggiore coesione sociale”).

Vediamo nel dettaglio questo decalogo, il cui testo può essere letto integralmente su vita.it:

  • Carburanti e trasporti: spicca il consiglio di rivolgersi ai distributori dei supermercati;
  • Acquisto dei libri di testo: rivolgersi presso la grande distribuzione, come pure per il corredo scolastico;
  • Canali di vendita: acquistare nei supermercati o negozi specializzati a basso costo;
  • Gruppi di acquisto: eccoli qua. Quando si parla di crisi, non mancano mai. Per fortuna non hanno scritto la parola solidale, quindi ci sentiamo presi meno in causa;
  • Evitare di prendere multe: cribbio! Non ci avevo pensato. Questi dell’adiconsum sanno essere diabolici;
  • Occhi aperti alle truffe: vedi punto precedente;
  • Smettere di fumare: aridaje!

Ecco i consigli di sobrietà: spendete di meno e quel poco che consumate, compratelo al supermercato. Per fortuna c’è chi ogni giorno si sbatte per un altro stile di vita.