I GAS si impegnano da anni a costruire esempi concreti di economia solidale e sostenibile, ma rimane il problema dei prezzi, che è un bel problema! Infatti se facciamo scelte etiche a tutto campo (sostenibili ambientalmente, solidali con chi produce e di qualità durevole) per molti prodotti è inevitabile che il prezzo sia maggiore rispetto a quello che si trova nella grande distribuzione.

Il fatto è che spesso certi prezzi bassi sono possibili perché a monte ci sono procedure di produzione dannose per l’ambiente e/o che si basano sullo sfruttamento della manodopera, spesso semplicemente portando tutta o una parte della produzione in paesi dove non ci sono le nostre normative in fatto di salvaguardia ambientale o di difesa dei diritti dei lavoratori.

Ma anche se ammettiamo che sarebbe corretto pagare il giusto prezzo per un prodotto diciamo etico, rimane un dilemma irrisolto non da poco: chi ha la capacità economica di accedere a questi acquisti? Il rischio  è di mettere in piedi una distribuzione di prodotti etici per soli benestanti e allora da un punto di vista più ampio addio S di solidarietà.

Per ora tranne che per verdura, frutta e poco altro non riusciamo, anche accorciando la filiera, a dare risposte soddisfacenti a chi fa fatica ad arrivare a fine mese e per i beni di prima necessità si rivolge ai prodotti low cost.

Certo che in tempi di crisi per molti aumenta la corsa al risparmio, ma dove ci porterà questa corsa se poi il nostro risparmio di oggi significa la chiusura di un’attività produttiva domani? E’ la classica situazione che si definisce come il “cane che si morde la coda”. Rischiamo di trovarci presi in una spirale che ci porterà sempre più in basso, il risparmio di oggi domani diventa la causa di crisi di un altro pezzo di economia che spingerà altre persone verso il risparmio e via così.

Ma se ci pensiamo bene alla fin fine tutto questo mondo folle è possibile perché i costi di trasporto sono quasi ininfluenti, il prezzo dei carburanti è talmente basso che conviene produrre dall’altra parte del mondo sfruttando magari il lavoro minorile per poi trasportare per migliaia di chilometri i prodotti, ma cosa succederà quando inevitabilmente l’umanità sbatterà la faccia contro i limiti del pianeta e le risorse come i combustibili fossili inizieranno a scarseggiare?

Rimarranno come unici esempi possibili quelli faticosamente tenuti in piedi giorno dopo giorno dalle persone dei GAS.