Relazione dell’assemblea interGAS del 27 marzo 2012

le relazioni precedenti sono nello spazio intergas.

gentilmente ospitati dal GAS di Borgo Nuovo presso la casa della pace

GAS presenti:
Borgo Nuovo – Sommacampagna – Valpolicella – Bussolengo – SMaria in Stelle – Illasi – Stella Rossa – Golosine – Quinzano

prossima riunione presso il Germoglio 17 aprile ore 21.00

Argomenti dell’incontro:

  1. presentazione progetto recupero farro monococco
  2. perdita del grano produttore della nostra filiera del grano
  3. fiera del tessile
  4. la questione fiscale
  5. organizzazione prossimi incontri

presentazione progetto recupero farro monococco
Sono venuti a presentare il progetto di recupero di antiche varietà di grano Guido Fidora produttore della bassa veneziana che produce biologico dal 1974 , la nipote Giovanna che lavora nella stessa azienda familiare, Piergiorgio Filippi produttore vicino a Mestre, Giandomenico Cortiana produttore del vicentino di mele e vecchi cereali compreso il mais marano. Sono tutti soci dell’Associazione Veneta Produttori Biologici (AVEPROBI) di cui Giandomenico è presidente.
Erano presenti anche Ilaria e Francesco del panificio CERES che aderisce al progetto.
Come AVEPROBI hanno avviato tre anni fa in collaborazione con l’istituto Strampelli questo progetto di recupero di cereali antichi per tre motivi principali:

  1. la volontà di uscire dalla dipendenza dalla grande distribuzione organizzata delle sementi, oramai il commercio delle sementi è in mano alle grandi multinazionali, questi potentati economici che hanno come loro unico vero interesse il profitto rendono il produttore agricolo sempre più dipendente da loro e sempre meno in grado di sopravvivere
  2. favorire la biodiversità, anche nel biologico si sono adottate tecniche di tipo monocolturale che permettono da un lato maggiori rendimenti ma di contro rendono l’ecosistema fragile e alla lunga impoveriscono il terreno e diventano facili prede di malanni vari, è necessario invece ritornare ad un biologico che valorizzi la biodiversità
  3. migliorare la qualità del nostro cibo, anche nella nostra alimentazione la biodiversità degli alimenti che assumiamo sta diminuendo a scapito della nostra salute.

Ci hanno raccontato che i frumenti sono suddivisibili in 3 grandi gruppi a seconda del numero di cromosomi che compone il loro genoma, i frumenti che sono considerati i più antichi sono quelli a basso numero di cromosomi, il farro monococco fa parte del gruppo a basso numero di cromosomi ed è considerato il frumento diretto discendente da quello antico di migliaia di anni fa.
Un’altra caratteristica che rende unico questo tipo di frumento è che contiene tutti gli aminoacidi essenziali (proteine) che lo rendono un alimento completo.
I cereali che sono stati selezionati sopratutto negli ultimi 50 anni, sono stati perfezionati per ottenere una resa sempre più alta nel campo e adattabilità alla tecniche di produzione industriale del cibo, ma questa selezione, quando non è stata addirittura manipolazione (vedi articolo: il grano è poco sicuro per la salute?), ha allontanato questo alimento dalla sua condizione naturale e sappiamo tutti quanto stanno aumentando forme di allergia o intolleranza nei confronti di alimenti a base di cereali.
Il farro monococco rispetto ai grani che si usano al giorno d’oggi ha poco glutine e un buon equilibrio fra proteine e glutine che lo rende molto tollerabile per chi ha problemi con i cereali.
Di contro questo frumento ha una resa di ¼ rispetto ai grani in uso al giorno d’oggi e necessità di un passaggio di lavorazione in più che ne aumenta ulteriormente il costo finale.
Ci hanno raccontato che la coltivazione di queste varietà non necessita di concimazione e che stanno imparando anno dopo anno come coltivarlo perchè queste conoscenze sono oramai state perse.
I produttori di AVEPROBI si sono impegnati nella coltivazione di questa varietà perchè ritengono importante tenerla viva per favorire la biodiversità e non solo per l’ambiante ma anche per la nostra salute. Dopo tre anni di sperimentazione adesso cercano di capire se c’è interesse a inserire nell’alimentazione prodotti fatti con la farina di questa frumento per dare un senso al proseguire nella coltivazione.
Al progetto hanno aderito il Molino Rosso per macinare e il panificio CERES per la panificazione, entrambi hanno ridotto al minimo i loro costi per cercare di ottenere un prezzo contenuto.
Alla fine si è affrontato l’argomento prezzi, ci hanno detto che per i GAS hanno deciso questi prezzi che equivalgono al solo costo, sacchetti di chicchi da 1 Kg 4 Euro, sacchetti di farina da 1 Kg 5 Euro, sacchetti di farina da 5 Kg 4,5 Euro al Kg, pane in forme da 700 grammi a 6,60 Euro al Kg.
C’è stata una discussione centrata sulla questione della sostenibilità di costi evidentemente alti rispetto a quelli di prodotti bio “normali”, qualcuno nei gas teme che ci sia il rischio che il puntare alla massima qualità ed eticità degli acquisti possa trasformare i GAS in una elite di benestanti che possono permettersi questi prodotti, che non è evidentemente il vero senso dell’esistenza dei GAS (vedi articolo: acquisti low cost o etici?).
La risposta in sintesi è stata che prodotti come questi ad alto valore intrinseco, possono essere affiancati agli altri per acquisti meno frequenti, in modo da aiutare i produttori a tenere viva questa biodiversità senza pesare troppo sui bilanci familiari.
Non è detto poi che con il tempo e il perfezionarsi dell’esperienza non sia possibile ottenere prezzi più abbordabili permettendo nel contempo ai produttori di poter guadagnare qualche cosa da questa attività, mentre il prezzo attuale anche se alto è appena sufficiente a coprire i costi.
Alla fine ci hanno fatto assaggiare dei prodotti da forno fatti con il farro monococco: pane, grissini, focaccia salata, biscotti alle nocciole. I sapori erano veramente e decisamente di ottima qualità.

perdita del grano produttore della nostra filiera del grano
Come sapete Angelo, a causa di un attacco di insetti, non ha potuto far macinare gli ultimi circa 10 q.li di grano che aveva tenuto da parte per la filiera, il grano lo ha venduto a un allevatore che lo utilizza per alimentazione animale. E’ stato proposto di trovare una formula per condividere in spirito di solidarietà una parte della perdita economica sostenuta da Angelo, il quale  da parte sua non ha chiesto nulla. Il valore della perdita è di circa 33 Euro al q.le per 10 q.li pari a 330 Euro meno quello che può aver preso dall’allevatore.
Per prima cosa siamo tutti d’accordo nel farci solidarmente carico di una parte di questa perdita?
Seconda cosa, in quale modo possiamo dare un nostro contributo? Proposte: la più semplice, attingere dalla cassa intergas, in questo momento ci sono 119 Euro; più complessa ma più coinvolgente, raccogliere un contributo da chi ordina il pane e/o le farine.

fiera del tessile
La presentazione del progetto di recupero del farro monococco ha portato via tutta la serata, non c’è stato tempo di parlare della fiera del tessile, rimandiamo al prossimo incontro.

la questione fiscale
Come sopra.

organizzazione prossimi incontri
Come sopra.
Abbiamo in sospeso queste richieste di incontro in ordine di richiesta:
Officina Verde (contatto Renato del GAS Stella Rossa)
Andrea Padoan per Eternia Fitocosmesi (contatto Antonio del GASpolicella)
Gianfranco Milanesi per Comunità dei Giovani (contatto Antonio del GASpolicella)
Andrea Tronchin per Naturalmente Verona