L’ottimo sito comune.info ci informa che la più grande azienda chimica tedesca, la Basf, ha annunciato di aver bloccato gli investimenti sulla coltivazione di varietà di patate geneticamente modificate in Europa.

Ufficialmente scrivono in un comunicato di “dover interrompere l’iter dei regulatory approvals per i progetti delle patate Fortuna, Amadea e Modena in Europa perché la continuazione degli investimenti non può essere giustificata a causa dell’incertezza del contesto normativo e per le minacce di distruzioni dei campi ogm” che in passato hanno contaminato altre colture.

La decisione mostra come il problema della contaminazione sia ben più serio i quanto non vogliano far credere, anche se ufficialmente la colpa è dei terroristi.

Addio Europa per la patata Fortuna, pensata come una patata da consumo, ma anche per tutto il pacchetto ricerca e sviluppo sui tuberi ogm della Basf, la cui introduzione era attesa per il 2015.

La sfortuna sembra perseguitare le patate transgeniche della Basf: nel 2010, dopo una procedura durata 13 anni, l’Unione europea aveva autorizzato la coltivazione della Amflora, patata arricchita con amido e destinata a uso industriale, ma che ha avuto scarsissima diffusione e, dopo essere stata seminata in Germania, Svezia e nella Repubblica Ceca, è stata progressivamente abbandonata.