cuoioViaggio nella Repubblica del Cuoio

La nuova inchiesta realizzata dal Centro Nuovo Modello Di Sviluppo (CNMS) e dalla Campagna Abiti Puliti “Una dura storia di cuoio” analizza la situazione lavorativa nell’industria della concia italiana. La ricerca, parte del progetto Change Your Shoes[1] , focalizza l’attenzione in quella che viene definita la Repubblica del Cuoio: il distretto produttivo di Santa Croce.

Attraverso interviste e ricerche sul campo, gli attivisti fotografano una situazione di sfruttamento che spesso varca i limiti della legalità. Dopo un’accurata analisi del contesto nazionale e internazionale del mercato delle pelli, la ricerca ricostruisce il viaggio attraverso le 240 concerie e i 500 terzisti che insieme impiegano 12.700 lavoratori di Santa Croce.

La maggior parte sono aziende di piccole dimensioni. Nonostante questo, alcune di loro possiedono concerie all’estero per la maggior parte situate in Brasile, India e Est Europa..

Rapporti di lavoro precari, contratti di 4 ore, lavoro nero, ricatto della manodopera straniera, rischi per la sicurezza e per la salute degli operai sono solo alcune delle caratteristiche evidenziate dal rapporto.

I lavoratori e le lavoratrici spesso hanno paura a denunciare per non perdere il posto di lavoro. I lavoratori interinali rappresentano la moderna schiavitù.

Spesso ci troviamo a denunciare situazioni simili in paesi lontani. Ora parliamo di Europa. Ora parliamo anche di noi.

Francesco Gesualdi, Presidente del CNMS e componente della Campagna Abiti Puliti dichiara: ”E’ tempo di cambiare le nostre scarpe e migliorare le condizioni dei lavoratori lungo tutta la catena di fornitura. È tempo che i consumatori conoscano in che condizioni sono prodotte le loro scarpe. Questo nuovo report rivela le cattive condizioni in cui versano gli operai delle concerie. Si tratta di una prima fase che vuole accrescere la consapevolezza dei cittadini europei e richiamare i brand al rispetto e i decisori politici alla protezione dei diritti umani nell’industria calzaturiera”.

NOTE:
Per maggiori informazioni consultare il sommario allegato. Il report completo è disponibile a questo link.