armata_brancaleoneMi accade di frequente quando critico l’attuale modello economico e esprimo la necessità di transitare verso modelli più sostenibili sul lungo periodo di sentirmi appellare come “retrogrado”: ma cosa vuoi? secondo te dovremmo tornare indietro al medio evo? Ragionando su queste accuse mi chiedo: ma siamo proprio sicuri che con l’attuale stile di vita stiamo andando avanti? Io credo proprio di no, dipende da quale parametro di riferimento si prende per misurare il presunto progresso dell’umanità.

Se l’unico parametro è l’abbondanza di beni materiali potrebbe anche sembrare corretto che il criticare l’attuale modello equivalga a parlare di un ritorno al passato e a tutto quello che ne consegue.

Ma ci sono segni tangibili nello stile di vita attuale che parlano di un percorso a due facce, da una parte le conquiste tecnologiche e l’aumento di disponibilità di beni materiali dall’altra la perdita di senso e di armonia nel vivere quotidiano.

L’aspetto secondo me più impressionante della realtà attuale è il fatto che nel corso dell’ultimo secolo ci siamo abituati e oramai ci siamo adattati a vivere immersi in un sistema in cui tutto è “iper”, dalla comunicazione, al cibo, allo stile di vita che ci spinge sempre più a correre e a desiderare di più. Ecco alcuni semplici esempi.

Chi beve acqua naturale e la sa gustare al giorno d’oggi? Ben pochi, siamo stati conquistati dalle bibite zuccherate, gasate, colorate e aromatizzate, il minimo richiesto è che l’acqua sia almeno gasata, i nostri sensi sono stati conquistati dal messaggio ipertrofico dei prodotti industriali che sono stati costruiti ben sapendo come imbrogliare (drogare) i nostri sensi. Per non parlare dei cibi dell’industria alimentare raffinati, sovracaricati di zuccheri, sale, aromatizzanti, un urlo ad alta voce per i nostri sensi che ci fa apparire il cibo naturale come insipido.

L’uso smodato dell’automobile come unico mezzo di mobilità ha generato una dipendenza e una incapacità a vivere senza correre ansiosamente, se non si viaggia sempre più veloci si ha la sensazione di essere fermi o di andare troppo piano e lo stare fermi o il muoversi con lentezza ha assunto il significato di una condizione di vita di grado inferiore.

Quante persone sanno ancora godere il silenzio, stanno stare nel silenzio e sentirsi in armonia? Godere del silenzio o dei soli suoni della natura è un aspetto importante del vivere, ma i mezzi di riproduzione artificiali riempiono le nostre case, i supermercati e le nostre automobili di suoni che fanno apparire il silenzio come un vuoto insopportabile, a volte non ce ne rendiamo nemmeno conto quando rientriamo a casa e in automatico accendiamo qualche cosa che possa riempire questo vuoto.

Siamo vissuti per migliaia di anni godendo profondamente dei doni di madre terra ed ora non ne siamo più capaci, siamo drogati di tecnologia e di beni materiali che opprimono la vitalità che nonostante tutto è ancora in noi, ritornare a godere semplicemente della vita così come madre natura ci offre sarebbe un triste tornare indietro?

Io credo proprio di no, ma come per un drogato il percorso di disintossicazione è lungo e difficile e necessita di impegno e costanza, così per noi l’uscire da questo “sistema” che ci manipola e seduce, è un cammino che richiede altrettanto impegno e volontà, con la premessa che è indispensabile prima togliersi dagli occhi e dall’anima quel velo deformante che ci fa vedere tutto quello che ci offre questo “sistema” bello e desiderabile.

Togliendoci di dosso tanta artificialità possiamo scoprire un senso di sollievo, godere di una nuova sensazione di leggerezza e ricchezza interiore e questo si che è andare avanti verso un vivere più pieno, allontaniamoci in direzione contraria rispetto a chi continua ad andare indietro convinto di andare avanti, attratto dal miraggio di una felicità che si allontana sempre più.