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L’Incontro Nazionale Economia Solidale 2015 si terrà a Trieste dal 19 al 21 giugno

VENERDI’ 19 GIUGNO

17.30    Intervento di sintesi della scuola  (P. Cacciari-D.Biolghini)
18.00    Presentazione dell’Incontro nazionale: da INES 2014 (Mauro Serventi) a INES 2015 (F.Nilia)
18.45    Economia di Liberazione: Lectio magistralis di Euclides Mance
20.00    Cena conviviale
21.00    Evento musicale
concerto: I Benandanti. Ethno Folk Traditional Music

SABATO 20 GIUGNO
9.00    Apertura aree espositive e dibattito, in parallelo, sul loro programma di attività (vedi note)
11.00   Plenaria su scenari, concetti e transizione
12.30   Pranzo
14.00   Sessione Tavolo RES su metodi partecipativi di decisione e organizzazione della Rete
15.30   Tavola rotonda: “L’economia solidale incontra le Istituzioni”
17.00    Caffè
17.30    Sconfinamenti: colloqui internazionali (Brasile, Messico, Germania, Slovenia e Croazia)
19.30    Cena conviviale
21.00    Evento
concerto: Veja – musica fork croato-istriana

DOMENICA 21 GIUGNO

09.00    Plenaria per impostazione lavoro
10.00    “Colloqui INES” su argomenti proposti  dal Tavolo RES
12.00    Plenaria di sintesi (relatore da individuare)
13.00    Pranzo di chiusura di INES
14.30    Bilancio INES dei promotori di economia solidale del Friuli Venezia Giulia

approfondimento

Presenza internazionale. Stiamo cercando di coinvolgere ricercatori e rappresentanti di buone pratiche dell’area balcanica e austriaca per iniziare a creare una rete di relazioni con queste realtà. Per il Forum del FVG i referenti sono Lucia  e Mavì, mentre per il Tavolo Jason. Vedremo, in base alle adesioni che riusciremo ad acquisire, come farli partecipare ai vari eventi.
Aree espositive. Siamo d’accordo nel dare precedenza a quelle realtà che hanno realizzato patti fra soggetti diversi: di distretto, di filiera o sottofiliera. Vediamo di dire qualcosa sulle caratteristiche di ogni area.
1. Area distretti di economia solidale. Per distretto si possono individuare due prime grosse categorie “pure”: patti fra cittadini e patti fra produttori e consumatori, entrambe insistenti su un medesimo territorio. Forme intermedie riguardano la partecipazione di Istituzioni pubbliche e/o di Associazioni varie.  La prima categoria è più vicina al concetto di Comunità mentre la seconda appare come un aggregato sociale meno “organico” e spesso può coincidere con uno o più patti di filiera. Rientrano in quest’area le realtà territoriali delle Proprietà collettive (nazionale e regionale FVG, degli ecovillaggi, dei Gruppi di acquisto terreni
Argomenti di discussione: comunità o società? Liberi dal mercato, almeno dentro il distretto? Quando costituire (prima o dopo le filiere) e quale forma giuridica dare al distretto? La questione della giusta dimensione. Rapporti con gli altri distretti, ecc. Questione dei “nessi di contratti” secondo N. Bellanca.
Aree delle filiere.  Problemi comuni a tutte le filiere: che cosa si intende con filiera? Offriamo come ipotesi di discussione la definizione in nota contenuta nella proposta di legge regionale avanzata per il Friuli VG  .
2. Aree delle filiere dell’alimentazione, dell’abitare e del vestire.  Per tutte e tre queste aree espositive cercheremo di assicurarci la presenza: a) delle pratiche di autoproduzione, b) dei sistemi di scambio di vicinato e c) dei patti fra fornitori di beni e servizi e consumatori. In tutte queste diverse pratiche va anche compresa l’eventuale partecipazione delle Istituzioni pubbliche e loro varietà di servizi: sociali, sanitari, normativi e procedurali.  Argomenti di discussione: tipo di imprese e di patti, forme giuridiche e dimensione delle filiere, ruolo delle istituzioni pubbliche, ecc.
3. Area filiera del “buen vivir”. E’ la filiera di più difficile definizione. Come prima approssimazione possiamo dire che mentre le tre precedenti filiere riguardano prevalentemente la vita, la soddisfazione dei bisogni materiali degli individui e delle loro famiglie, la filiera del buen vivir comprende tutte l

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L’Incontro Nazionale Economia Solidale 2015 si terrà a Trieste dal 19 al 21 giugno

VENERDI’ 19 GIUGNO

17.30    Intervento di sintesi della scuola  (P. Cacciari-D.Biolghini)
18.00    Presentazione dell’Incontro nazionale: da INES 2014 (Mauro Serventi) a INES 2015 (F.Nilia)
18.45    Economia di Liberazione: Lectio magistralis di Euclides Mance
20.00    Cena conviviale
21.00    Evento musicale
concerto: I Benandanti. Ethno Folk Traditional Music

SABATO 20 GIUGNO
9.00    Apertura aree espositive e dibattito, in parallelo, sul loro programma di attività (vedi note)
11.00   Plenaria su scenari, concetti e transizione
12.30   Pranzo
14.00   Sessione Tavolo RES su metodi partecipativi di decisione e organizzazione della Rete
15.30   Tavola rotonda: “L’economia solidale incontra le Istituzioni”
17.00    Caffè
17.30    Sconfinamenti: colloqui internazionali (Brasile, Messico, Germania, Slovenia e Croazia)
19.30    Cena conviviale
21.00    Evento
concerto: Veja – musica fork croato-istriana

DOMENICA 21 GIUGNO

09.00    Plenaria per impostazione lavoro
10.00    “Colloqui INES” su argomenti proposti  dal Tavolo RES
12.00    Plenaria di sintesi (relatore da individuare)
13.00    Pranzo di chiusura di INES
14.30    Bilancio INES dei promotori di economia solidale del Friuli Venezia Giulia

approfondimento

Presenza internazionale. Stiamo cercando di coinvolgere ricercatori e rappresentanti di buone pratiche dell’area balcanica e austriaca per iniziare a creare una rete di relazioni con queste realtà. Per il Forum del FVG i referenti sono Lucia  e Mavì, mentre per il Tavolo Jason. Vedremo, in base alle adesioni che riusciremo ad acquisire, come farli partecipare ai vari eventi.
Aree espositive. Siamo d’accordo nel dare precedenza a quelle realtà che hanno realizzato patti fra soggetti diversi: di distretto, di filiera o sottofiliera. Vediamo di dire qualcosa sulle caratteristiche di ogni area.
1. Area distretti di economia solidale. Per distretto si possono individuare due prime grosse categorie “pure”: patti fra cittadini e patti fra produttori e consumatori, entrambe insistenti su un medesimo territorio. Forme intermedie riguardano la partecipazione di Istituzioni pubbliche e/o di Associazioni varie.  La prima categoria è più vicina al concetto di Comunità mentre la seconda appare come un aggregato sociale meno “organico” e spesso può coincidere con uno o più patti di filiera. Rientrano in quest’area le realtà territoriali delle Proprietà collettive (nazionale e regionale FVG, degli ecovillaggi, dei Gruppi di acquisto terreni
Argomenti di discussione: comunità o società? Liberi dal mercato, almeno dentro il distretto? Quando costituire (prima o dopo le filiere) e quale forma giuridica dare al distretto? La questione della giusta dimensione. Rapporti con gli altri distretti, ecc. Questione dei “nessi di contratti” secondo N. Bellanca.
Aree delle filiere.  Problemi comuni a tutte le filiere: che cosa si intende con filiera? Offriamo come ipotesi di discussione la definizione in nota contenuta nella proposta di legge regionale avanzata per il Friuli VG  .
2. Aree delle filiere dell’alimentazione, dell’abitare e del vestire.  Per tutte e tre queste aree espositive cercheremo di assicurarci la presenza: a) delle pratiche di autoproduzione, b) dei sistemi di scambio di vicinato e c) dei patti fra fornitori di beni e servizi e consumatori. In tutte queste diverse pratiche va anche compresa l’eventuale partecipazione delle Istituzioni pubbliche e loro varietà di servizi: sociali, sanitari, normativi e procedurali.  Argomenti di discussione: tipo di imprese e di patti, forme giuridiche e dimensione delle filiere, ruolo delle istituzioni pubbliche, ecc.
3. Area filiera del “buen vivir”. E’ la filiera di più difficile definizione. Come prima approssimazione possiamo dire che mentre le tre precedenti filiere riguardano prevalentemente la vita, la soddisfazione dei bisogni materiali degli individui e delle loro famiglie, la filiera del buen vivir comprende tutte le buone pratiche che creano, che curano l’ ambiente naturale e sociale in cui gli individui sviluppano la loro vita di relazione, acquisiscono le conoscenze necessarie per diventare cittadini responsabili e solidali, vivono in armonia con l’ambiente naturale. Potremmo dire che rappresenta il compimento della dimensione comunitaria e della sua relazione con il territorio di insediamento.  In questa area, ad esempio, vanno pure comprese tutte quelle attività che hanno attinenza con il concetto di accoglienza, di comunità accogliente nei confronti dell’Altro: il diverso, l’ospite (oggi ridotto a turista, visto come merce).  E’ infine il luogo della condivisione delle conoscenze, della creatività, delle attività culturali e ricreative. Parole chiave: Accoglienza, Conoscenza, Ambiente naturale, sociale, storico, artistico, Convivialità, Stili di vita, Partecipazione.
4. Area filiera dei servizi sovradistrettuali. Si stanno svilppando, specie nell’area dei servizi (ma vale anche per l’area produttiva di beni), una serie di iniziative, di imprese solidali di scala sovradistrettuale: regionali, sovraregionali, nazionali. A titolo di esempio: energia, assicurazioni, distribuzione, finanza etica, ecc. Benché sia logico pensare che alcuni di questi servizi (e beni) richiedano, per ragioni di sostenibilità, dimensioni di impresa non locali, il pericolo è rappresentato dal loro sovradimensionamento e, conseguentemente,  dal fatto che pongono un serio problema di democrazia, ovvero del possibile disaccoppiamento fra esigenze di sostenibilità economica e di governo democratico. Tutti abbiamo presente la parabola involutiva di larga parte del mondo cooperativo, che nato nell’800 con motivazioni analoghe a quello nostro dell’economia solidale, ha subito nel tempo una mutazione genetica che lo ha reso, per logica organizzativa e di governo, sovrapponibile alla grande impresa capitalista. Quindi, gli argomenti di discussione: la giusta dimensione, i processi partecipativi, i rapporti con i territori distrettuali, la proprietà, ecc.
5. Area eventi. Pur pensata come luogo ricreativo, per eventi teatrali e musicali (ma anche di gioco per bambini) le sue problematiche e la programmazione degli eventi vanno comprese in quelle dell’Area della filiera del buen vivir.
6. Area della convivialità. Ci riferiamo in prevalenza alle attività di preparazione e consumo dei pasti. Abbiamo avviato una trattativa con la cooperativa che gestisce il ristorante “Le fragole”, che provvederà a preparare e a distribuire le pietanze. Sia per abbassare i costi che per un miglior controllo della qualità dei prodotti da utilizzare, cercheremo per quanto possibile di trovare dei fornitori della regione ai quali chiederemo di partecipare come sostenitori dell’incontro o applicare prezzi di favore, tenuto conto della natura dell’iniziativa.
Il menù base sarà vegetarian-vegano, con qualche concessione tipo formaggi, latticini e uova. Per quanto possibile, anche le stoviglie dovranno tener conto della loro riciclabilità e, per estensione, sarà cura degli organizzatori dell’Area mettere a punto una procedura per realizzare il bilancio di sostenibilità di INES.

e buone pratiche che creano, che curano l’ ambiente naturale e sociale in cui gli individui sviluppano la loro vita di relazione, acquisiscono le conoscenze necessarie per diventare cittadini responsabili e solidali, vivono in armonia con l’ambiente naturale. Potremmo dire che rappresenta il compimento della dimensione comunitaria e della sua relazione con il territorio di insediamento.  In questa area, ad esempio, vanno pure comprese tutte quelle attività che hanno attinenza con il concetto di accoglienza, di comunità accogliente nei confronti dell’Altro: il diverso, l’ospite (oggi ridotto a turista, visto come merce).  E’ infine il luogo della condivisione delle conoscenze, della creatività, delle attività culturali e ricreative. Parole chiave: Accoglienza, Conoscenza, Ambiente naturale, sociale, storico, artistico, Convivialità, Stili di vita, Partecipazione.
4. Area filiera dei servizi sovradistrettuali. Si stanno svilppando, specie nell’area dei servizi (ma vale anche per l’area produttiva di beni), una serie di iniziative, di imprese solidali di scala sovradistrettuale: regionali, sovraregionali, nazionali. A titolo di esempio: energia, assicurazioni, distribuzione, finanza etica, ecc. Benché sia logico pensare che alcuni di questi servizi (e beni) richiedano, per ragioni di sostenibilità, dimensioni di impresa non locali, il pericolo è rappresentato dal loro sovradimensionamento e, conseguentemente,  dal fatto che pongono un serio problema di democrazia, ovvero del possibile disaccoppiamento fra esigenze di sostenibilità economica e di governo democratico. Tutti abbiamo presente la parabola involutiva di larga parte del mondo cooperativo, che nato nell’800 con motivazioni analoghe a quello nostro dell’economia solidale, ha subito nel tempo una mutazione genetica che lo ha reso, per logica organizzativa e di governo, sovrapponibile alla grande impresa capitalista. Quindi, gli argomenti di discussione: la giusta dimensione, i processi partecipativi, i rapporti con i territori distrettuali, la proprietà, ecc.
5. Area eventi. Pur pensata come luogo ricreativo, per eventi teatrali e musicali (ma anche di gioco per bambini) le sue problematiche e la programmazione degli eventi vanno comprese in quelle dell’Area della filiera del buen vivir.
6. Area della convivialità. Ci riferiamo in prevalenza alle attività di preparazione e consumo dei pasti. Abbiamo avviato una trattativa con la cooperativa che gestisce il ristorante “Le fragole”, che provvederà a preparare e a distribuire le pietanze. Sia per abbassare i costi che per un miglior controllo della qualità dei prodotti da utilizzare, cercheremo per quanto possibile di trovare dei fornitori della regione ai quali chiederemo di partecipare come sostenitori dell’incontro o applicare prezzi di favore, tenuto conto della natura dell’iniziativa.
Il menù base sarà vegetarian-vegano, con qualche concessione tipo formaggi, latticini e uova. Per quanto possibile, anche le stoviglie dovranno tener conto della loro riciclabilità e, per estensione, sarà cura degli organizzatori dell’Area mettere a punto una procedura per realizzare il bilancio di sostenibilità di INES.